Checkpoint Charlie

Checkpoint Charlie fu il punto di passaggio più famoso durante la Guerra Fredda. Qui si poteva ottenere il visto giornaliero per muoversi da Berlino Est a Berlino Ovest.

Storia del Checkpoint Charlie

La denominazione "Charlie" ha un significato molto più semplice di quello che potrebbe sembrare, dato che deriva semplicemente dalla terza lettera (C) dell’alfabeto fonetico della NATO.

Dopo la costruzione del Muro di Berlino, poche erano le frontiere che consentivano ai cittadini di muoversi fra i due blocchi. Il sindaco di Berlino Occidentale ottenne, per i suoi cittadini, il permesso di raggiungere la parte orientale della città, ma con alcune restrizioni, e Checkpoint Charlie era il punto d’accesso.

Oltre alle persone che attraversavano la frontiera con il visto, vi erano molti cittadini che fuggivano da Berlino Est, ingannando i militari che controllavano Checkpoint Charlie. Alcuni riuscirono a scappare nelle maniere più ingegnose, mentre altri, più sfortunati, erano intercettati e assassinati senza pietà.

Uno dei falliti tentativi di fuga, più famosi, fu quello di Peter Fechter che, nel raggiungere la libertà fu assassinato, con un colpo di pistola, dai militari della Repubblica Democratica Tedesca, che lo lasciarono morire, sotto gli occhi delle forze dell'ordine e dei cittadini di Berlino Ovest, desiderosi d’aiutarlo.

Il Checkpoint Charlie oggi

Dal 2001, a Checkpoint Charlie, è affissa una copia del cartello, che qualche anno prima avvertiva i cittadini: “Stai lasciando il settore americano”.

Oltre al cartello, c’è la zona della frontiera, dove i turisti scattano le loro foto, e una vasta collezione di fotografie e documenti, dove si può vedere l’aspetto che, in passato, ebbe questo luogo.

Vicino si trova il Museo del Muro del Checkpoint Charlie, un luogo dove si può imparare molto sugli avvenimenti, che qui ebbero luogo durante la Guerra Fredda.